Verificare l’affidabilità di un metodo di calcolo strutturale pensato per altri elementi costruttivi (in particolare, pareti e colonne murarie) e adattato alle volte a botte in muratura, di cui il nostro patrimonio storico edilizio è ricchissimo. È questo l’obiettivo che ha portato recentemente alla pubblicazione di una prova ufficiale di resistenza al fuoco, effettuata dalla Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica dei Vigili del Fuoco (scarica il rapporto ufficiale prova di resistenza al fuoco di volte a botte in muratura).
Pur rappresentando le volte in muratura una tipologia costruttiva piuttosto ricorrente nell’ambito del panorama edilizio italiano, si legge nella premessa al rapporto pubblicato sul sito dei Vigili del fuoco, i metodi di verifica di resistenza al fuoco disponibili necessitano di un’opportuna verifica sperimentale.
Ai fini della classificazione di resistenza al fuoco di elementi strutturali, il decreto del Ministro dell’interno 16 febbraio 2007 prevede, in linea del tutto generale, il metodo tabellare, sperimentale ed analitico.
Al momento, il solo metodo analitico può essere impiegato per la certificazione di elementi voltati in muratura. In particolare, la circolare DCPREV 4638 del 5 aprile 2013, consente la possibilità di impiegare il metodo dell’Annesso C all’Eurocodice EN 1996-1-2 [3] (metodo delle sezioni ridotte) ponendo cautelativamente pari a zero la resistenza della zona a temperatura intermedia.